lunedì 29 giugno 2009



La terra e il castello di Vinci

Ferace e assolata terra di Vinci
che dalla valle dell’Arno
sali dolcemente al castello
or chiazzata di olivi
or di terra colta, di boschi,
di vigneti e di olivi.
Terra che muti la notturna rugiada
in succhi inebrianti
di vini rossi e biondi, saporosi
di Montalbano.
Il castello cupo e turrito
domina da secoli la valle
e nulla più chiede.
Prima avea domini e armati,
dame belle e damigelle
cavalieri e contado … prono,
ora solo arciglio ha il volto,
ma resta inerte e mite;
grigie le pietre delle mura
e rugginosi i ferri alla finestre;
fu il suo tempo aureo,
ora resta la fiaba
che l’uomo scrive o dice
perché, il castello inerme,
abbia uno spirito
all’occhio del vivente
che dia forma, con la fantasia,
del gran maestro
e degli spiriti innumerevoli
che aleggiano dentro e fuori
delle mura!


Luigi Sandri
tratto da PANFISCHIA Missaglia (Co), 1989

martedì 23 giugno 2009

Il banchetto delle streghe
.
Vinci, nel dì di San Giovanni
LA NOTTE DEI SANTI STREGONI
I Santi Vecchi tra storia, tradizione e superstizione
.
I Santi Giovanni, ovvero il Battista e l’Evangelista, erano i patroni dell’antico comune di Vinci, come risulta dagli Statuti medievali. La loro festa solenne veniva festeggiata a Vinci il 27 dicembre, in occasione dell’Evangelista. La notte di San Giovanni Battista tuttavia rappresentava un evento importante, in quanto non solo legata al patrono della dominate fiorentina (nella giornata del 24 giugno il Podestà di Vinci si recava a Firenze per l’omaggio simbolico del Cero), ma soprattutto per essere radicata nella memoria e nelle tradizioni tramandatesi dalle genti del posto. Con questa festa nell’antichità si celebrava infatti il solstizio d’estate, il cambio di direzione del sole, di solito accompagnato dall’arrivo della stagione calda. Nella notte – secondo le antiche credenze – alcuni vegetali acquistavano pertanto una virtù particolare. Si raccoglievano le erbe medicinali, la camomilla e le noci (ancora verdi) per confezionare il liquore detto nocino. In particolare, in questa notte, il noce era l’albero presso cui si radunavano le streghe, uscite “in massa” per i campi alla ricerca delle varie erbe. Piace ricordare tuttavia che se l’albero del noce era considerato sacro per le streghe, tuttavia non lo era per i contadini che lo piantavano distante dagli orti perché si dice che attirasse influenze negative. In questo giorno si raccoglieva inoltre lo spigo da conservare fra la biancheria (a fini magici e odorosi). Per avere dei sogni premonitori, certa “stregoneria” consigliava di raccogliere le “erbe di San Giovanni” (aglio, artemisia, verbena, ruta,vischio, sambuco, cipolla, biancospino, corbezzolo) in numero di nove, compreso l’iperico, e metterle sotto il guanciale. Esistevano tuttavia diverse pratiche di divinazione per conoscere il futuro da compiere in questo giorno, perché come dice il detto “San Giovanni non vuole inganni”.
La guazza di San Giovanni aveva nella tradizione popolare un grande potere magico contro il malocchio, perciò talvolta venivano lasciati all’aperto indumenti e oggetti supposti colpiti da malefici. Bisognava inoltre bagnarsi il viso e gli occhi con la guazza ( per tale motivo veniva lasciato un paiolino colmo di acqua sulla finestra durante la notte, nel quale venivano messe a macerare alcune delle suddette erbe) che serviva per preservarsi dalle malattie della vista, mentre secondo altri poteva essere di buon auspicio per trovare o, meglio, “vedere” il marito.
Molti portafortuna o gesti scaramantici della civiltà contadina erano inoltre legati alla festa di San Giovanni Battista. L’aglio acquistato in tale giorno garantiva un anno prospero. Per aumentare i propri guadagni, a mezzanotte del 23 giugno, in alcuni luoghi era di buon auspicio cogliere un ramo di felce e tenerlo in casa; portare l’iperico, la pianta dai fiori rossi come il sangue del Santo, all’occhiello nella notte della festa era un modo per proteggersi dalle streghe.


Poggio al Sole (Vinci) - Il falò del 2008, con la danza delle streghe (Circolo Fantasy Toiano)

La tradizione più ricordata è comunque quella dei grandi falò accesi ai margini dei campi, bruciando le vecchie erbe, pensando che le coltivazioni ne potessero trarre beneficio; con la cenere ancora calda si usava poi tracciare delle croci con particolari benedizioni da parte del “capoccia”, ovvero del capo-famiglia, oppure venivano gettati nel grande falò capi d’aglio, le cose marce o le vecchie erbe rimaste inutilizzate in modo da fare fumo contro le streghe e ogni stregoneria. I veri protagonisti della notte di San Giovanni Battista erano e sono rimasti nel ricordo degli anziani del posto almeno tre: il fuoco per allontanare la paura delle tenebre; l’acqua o meglio la guazza benedetta nella notte dal Santo per preservarsi la vista e soprattutto salvaguardarsi dagli “inganni” degli uomini malvagi; le erbe magiche o comunque benefiche per curare i malanni e allontanare gli spiriti cattivi.

Dama di Bacco, Percorsi di terra e di gusto

domenica 21 giugno 2009

Castiglione Olona (Va), 2009
1^ Premio Nazionale Cardinale Branda Castiglione
I SEGNATI DI VINCI VINCONO IL PREMIO
E SI RIFUGIANO A CASTIGLIONE OLONA
… SOLO PER UN GIORNO !!!

La storia e la leggenda di Tegrino d’Anchiano e dei “segnati” di Vinci si sono affermati, a livello nazionale, nella rassegna-festival di poesia e narrativa CARDINALE BRANDA CASTIGLIONI 2009 organizzata a CASTIGLIONE OLONA (Varese) dal Circolo Culturale Masolino da Panicale, con la collaborazione e patrocinio del Comune e della Pro Loco di Castiglione Olona. La sezione del Concorso era aperta ad opere aventi come temi la storia, la cultura, il folklore, le leggende, i miti o le tradizioni del periodo medievale e rinascimentale italiano; una novità nel panorama dei moltissimi premi che vengono annualmente banditi. La storia di Vinci tratta dagli statuti comunali del XIV e XV secolo, arricchita dalle tradizioni popolari tramandate oralmente dalla gente del posto, raccolte e rielaborate in prosa poetica, con rima baciata, da Nicola Baronti, animatore della Dama di Bacco e collaboratore di associazioni vinciane, ha ottenuto il primo premio assoluto nella sezione medievale-rinascimentale. "L’Invettiva di Tegrino. Il campanilismo toscano: la storia e la leggenda di Tegrino di Anchiano" , come s’intitola l’opera, narra di una vicenda tutta paesana ovvero che a Vinci, fin dal 1321, veniva istituito un registro di “segnati” ovvero di persone, con le rispettive future discendenze, che non avrebbero più potuto svolgere alcuna attività pubblica, una specie di morte civile, per avere partecipato ad una ribellione nel 1316 nei confronti di Firenze, riuscendo addirittura a strapparle il dominio sul castello di Vinci per qualche anno. A capo di tale manipolo di ribelli vi erano dei componenti della famiglia Adimari, fra cui Tegrino, che dimoravano ad Anchiano e da lì governavano anche sul vicino castello di Cerreto Guidi. Il tradimento di falsi amici vinciaresi (come si chiamavano all’epoca gli abitanti di Vinci) permise poi alla dominante fiorentina di riprendere il comando sul castello di Vinci. Coloro che parteciparono alla rivolta furono quindi “segnati a vita”, compresa la loro discendenza, in un pubblico registro e costretti ad un quanto mai forzato esilio. Il “libro dei segnati” è ricordato in atti ufficiali del comune di Vinci fino alla fine del XVI secolo. La leggenda popolare narra tuttavia di una strana maledizione che da allora graverebbe su Vinci e le nuove generazioni di vinciaresi ovvero che per alcun uomo d’ingegno “nostrano” (nel senso di originario del luogo) non vi sarebbe stata fortuna, compreso il piccolo Leonardo, secondo il famoso detto che nessuno potrà mai essere profeta in patria. Il testo premiato, venne presentato in forma goliardica da un Anonimo Vinciarese, durante il primo percorso enoteatrale "Da Babbo a Mamma, sulle orme di Leonardo fanciullo. La Via di Caterina”, su progetto e coordinato da Diletta Lavoratorini e Nicola Baronti, tenuto a Vinci il 24 giugno 2007 nell’ambito della manifestazione “Alla mensa di Leonardo” organizzata dal Comune di Vinci, Comitato Dama di Bacco e Associazione Terra Felix. L’invettiva voleva essere una sorta di avviso, con divertite istruzioni sui tanti difetti dei toscani vinciaresi, ai partecipanti del percorso teatrale itinerante che da Anchiano li avrebbe condotti, attraversando il castello di Vinci, fino al castagno selvatico di San Pantaleo, fra rappresentazioni e degustazioni di prodotti tipici. Se ciò non bastasse, l’anima di Tegrino degli Adimari all’improvviso prendeva forma e corpo fra gli olivi di Anchiano nel personaggio del cosiddetto Segnato di Vinci, impersonato magistralmente dall’attore Simone Ceccarini dell’Associazione Teatrale Porte Girevoli di Vinci, guidata da Claudio Cinelli.
Il Segnato di Vinci ( Simone Ceccarini)
Oh vinciarese maledetto, che il mio esilio segni per sempre il tuo destino!
Che qui per uomo d'ingegno non ci sia rispetto e che mi riprenda nel cammino

Il testo premiato presenta ancora l’invettiva contro i “culi di piombo vinciaresi", dedicata a tutti i Segnati di Vinci, di ieri e di oggi, considerata per alcuni una vera e propria “befanata” secondo l’uso e la tradizione popolare della befanata del Montalbano, nei modi ironici con cui allude a luoghi e vicende attuali, svelandosi tuttavia il "mistero" dell’anonimo autore, grazie anche all'inaspettato riconoscimento nazionale ottenuto in quel di Castigliona Olona, un premio intitolato al Cardinale Branda Castiglioni e al ricordo di Masolino da Panicale.
Forse molti non ricordano che Masolino da Panicale, allievo dello Starnina, collaboratore e frequentatore del Ghiberti e del Masaccio, con il quale realizzò la famosa Cappella Brancacci di Firenze, molto presente e attivo anche ad Empoli, lavorando nel 1424 presso la Collegiata di Sant’Andrea e in Santo Stefano, ha realizzato in provincia di Varese, proprio a Castiglione Olona, per il suo mecenate e protettore romano, originario di questo paese, il cardinale Branda Castiglione, i suoi ultimi capolavori nel Palazzo dei Parenti con veduta della città di Veszprem, nella Collegiata e nel Battistero con le Storie della Vergine (1435) e le Storie del Battista (1435), opere della sua maturità artistica. E’ quindi curioso che le due terre, il Montalbano in Toscana e la valle dell’Olona in Lombardia, legate nel nome dell’arte già nel quattrocento, s'incontrino ancora a distanza di anni nella riscoperta delle loro storie e tradizioni popolari, che sono alla base e fondamento delle rispettive comunità. E se Castiglione Olona viene considerata come il “piccolo angolo di Toscana in Lombardia”, da oggi, è diventata anche un ameno rifugio per tutti i “segnati” della storia vinciarese, che finalmente qui hanno ottenuto la loro “laurea”, con il riscatto poetico, l’ironia del verso e la leggerezza della rima toscana, che si fa amare secondo il famoso detto “chi ha spirito di poesia, merita ogni compagnia”.
La premiazione dell’Invettiva di Tegrino avverrà il giorno 5 luglio 2009, presso la Sala Consiliare del Centro Storico di Castiglione Olona (Va), nell’ambito della settimana del “Palio dei Castelli” che, dal 1971, si corre nel segno delle storie e tradizioni di Castiglione, ogni anno tra gli otto rioni del borgo, richiamando un gran numero di visitatori.

Per informazioni: www.circolomasolinodapanicale.it
Per l’Invettiva di Tegrino:
www.circolomasolinopanicale.it/public/02.pdf
Per conoscere Castiglione Olona: www.prolococastiglioneolona.it; www.castiglioneolona.it

Una veduta di Castiglione Olona
La Via di Caterina veniva adottata nel 2008 dalla Condotta Slow Food Vinci e Montalbano e dal Consorzio delle Colline di Vinci. Si spera che anche nel 2009 possa tornare a divertire e animare i sentieri di Vinci, sulle orme di Leonardo fanciullo, grazie ancora al contributo degli attori-autori della Via di Caterina e di tutti coloro che vorranno partecipare sia come organizzatori sia come ben camminatori ... intanto porta il nome di Vinci per l'Italia.
Dama di Bacco 2009

giovedì 18 giugno 2009

Presentata la Festa dell’Unicorno, Vinci 2009
A CENA CON DYLAN DOG
Una kermesse di due giorni con più fantasy horror,
disfide magiche ed eventi enogastronomici dal 25 al 26 luglio 2009

Torna a Vinci la Festa dell’Unicorno, manifestazione-mostra mercato sul Gioco di Ruolo, i fumetti ed il cosplay, per l’ultimo week end del mese di luglio (25 -26 luglio 2009 dalle ore 15,30 alle ore 24). La kermesse si preannuncia come sempre assai nutrita di eventi e importanti partecipazioni di associazioni e gruppi fantasy provenienti da tutta Italia. Per tale motivo, il tradizionale appuntamento raddoppia con due intere giornate all’insegna dello spettacolo e del divertimento, non solo per gli appassionati del genere, ma anche per bambini, ragazzi o semplici turisti e curiosi, che si troveranno immersi in un’atmosfera originale e suggestiva, tra il Signore degli Anelli e il mito di Leonardo. L’associazione Culturale Circolo Fantasy, grazie al supporto del Comune di Vinci, è riuscita nuovamente a portare quel tocco di innovazione alla collaudata formula della Festa, con l’organizzazione, per la sezione dei Giochi di Ruolo dal vivo, del concorso per la “Migliore Creatura Fantastica”, che si affiancherà alla agguerritissima “Disfida di Arti Magiche”, gara teatrale a suon di magia tra alcune delle più importanti associazioni di GRV italiane. Inoltre nell’area Vinci Comics saranno presenti grandi ospiti: il disegnatore Angelo Stano e lo sceneggiatore Michele Medda di uno dei fumetti più venduti ormai da molti anni in Italia: Dylan Dog della Sergio Bonelli Editore. Una mostra di tavole celebrerà il famosissimo indagatore dell’incubo nostrano e verrà distribuito per l’occasione un disegno inedito da poter autografare ai lettori. Nell'area dedicata alla rievocazione, spettacoli per grandi e piccini. In particolare la manifestazione sarà allietata dalle musiche celtiche sempre più suggestive del gruppo dei Midnight e dei Fantasya, dai magici balli delle danzatrici del ventre del gruppo Ila el Qamar, dagli sbandieratori e tamburini della Contrada di Porta al Pozzolo di Cerreto Guidi, tornei d’arme e molto altro. Si riconferma un grandissimo successo della scorsa edizione: Il Vicolo della Paura, una sorta di percorso horror-fantasy itinerante, in una suggestiva via della città, messa in scena da diversi attori nelle ore notturne. Per ampliare infine il tema Horror fantasy, caro al nostro ospite d’onore Dylan Dog, una via del paese ospiterà anche associazioni di Giochi di ruolo più spiccatamente a carattere fantasy Horror, per un’esperienza diversa di Giochi di Ruolo. Al fine di garantire una piacevole permanenza a tutti gli ospiti viene organizzata negli stessi giorni una rassegna enogastronomica presso i ristoranti di Vinci, con menù turistici a tema “fantasy” al costo di €. 17,00 (prenotazione obbligatoria presso le strutture convenzionate) oppure si potrà usufruire dell’area Ristoro dell'Hobbit, in Piazza della Libertà, per un assaggio delle prelibatezze del Montalbano a cura della Condotta Slow Food Vinci e Montalbano e del Consorzio COLLINE DI VINCI, che per la prima volta collaborano con la manifestazione. Per saperne di più consultare il sito web: www.festaunicorno.com, e-mail info@festaunicorno.com, telefono: 328.20.44.563. Il consiglio è quello di iniziare fin d’ora a segnare in agenda l’appuntamento e prenotare per tempo per non mancare all’evento.
Fonte: Daniele -Circolo Fantasy
Associazioni partecipanti: Circolo Fantasy, Slow Food Vinci e Montalbano, Pro loco Vinci, Terrafelix, Vincincentro, Comitato Amici della Pace, Compagnia Teatrale Unicorno, Studio Fenice, Anaco Cosplay, TNT Cosplay, Fotocineclub Leonardo, Cecco Santi, Angainor Grv, Terre degli Angeli, Gruppo Luce Nera, Le Spire del Drago, Bollaverde Live, Anno 1000, Mystara e Dintorni, Element Zero, Avatar grv, Finisterra, Squadra dei Falchi, Gruppo Nox, Eldalie, Clavis Omni, Ila El Qamar di Martina Filippi, La Palestra Astratta

Il Carciofo d'oro di San Pantaleo al Circolo Fantasy
Premio d'onore per la migliore manifestazione del 2007 a Vinci

Il Circolo Fantasy con sede in Toiano di Vinci è ormai una delle realtà associative più belle del comune di Vinci e non solo, avendo conquistato nel settore del fantasy e dei Giochi di Ruolo un grande prestigio nel panorama nazionale. La festa dell’Unicorno è diventata un modello per una serie di manifestazioni che ormai stanno sorgendo, ad imitazione, anche in altre località sulla scia del successo di quella vinciarese. A questo punto, giunti ormai alla quinta edizione, il migliore augurio che si può fare al Circolo Fantasy è quello di riuscire a rimanere fedele al proprio genere e non cadere nelle strumentalizzazioni di presunte rievocazioni storiche, lasciarsi quindi guidare dalla propria fantasia, non legandosi ai “lacci e lacciuoli” delle ricostruzioni d'epoca che richiedono necessariamente un rigore scientifico e che spesso rischiano di tarpare le ali dell’invenzione, del gioco e del divertimento, che sono alla base delle “fantastiche” notti dell’Unicorno. E, a questo punto, per i “trombetti” o le “zucche impotenti” come Leonardo e il Giusti definivano i loro copiatori e approfittatori …. pazienza !!! W il Circolo Fantasy di Toiano e di Vinci.
Gangalandi

Chi l'ha detto che l'Unicorno non esiste ?

lunedì 15 giugno 2009

Il Peccato Originale - Battistero di Leonardo

VINCI, 13 giugno 2009

CECCO BONANOTTE E IL BATTISTERO DI ARATA

Due artisti per Vinci e Leonardo

Sabato mattina 13 giugno 2009 sono state presentate le prime opere realizzate dall'artista Cecco Bonanotte per il Battistero della Chiesa di Santa Croce di Vinci, progettato dell'architetto Giulio Ulisse Arata (Piacenza 1881 - 1962), inaugurato nel 1952 in occasione del V° Centenario della nascita di Leonardo, alla presenza del Presidente della neonata Repubblica Italiana, Luigi Einaudi, e del Primo Ministro, Alcide De Gasperi. In realtà il "fonte" di Vinci ha avuto tre importanti celebrazioni nell'ultimo secolo, in tre epoche storiche assai distinte. Ricordiamo in tal senso anche quella del 1936 quando venne inaugurato il nuovo edificio in stile neorinascimentale a cura dell'arch. Gullino, alla presenza dei ministri dell'allora governo. L'ultimo intervento restituisce tuttavia al Battistero di Arata la purezza dello stile originario, nel quale Cecco Bonanotte (Porto Recanati, 1942) interviene in modo non invasivo, rispettoso e delicato, valorizzando le bellissime linee della struttura architettonica. L'eliminazione dei capitelli corinzi ai quattro lati e lo spostamento del quadro di una maternità, aggiunti nel tempo, permette al Battistero vinciano di conservare quell'aura metafisica che lo ha sempre caratterizzato, laddove i vuoti delle nicchie stavano quasi ad evocare il mistero della vita, per riempirsi del senso della storia dell'uomo e del ricordo di Leonardo, genio di questa umanità. Cecco Bonanotte con estrema delicatezza ha cesellato i vuoti di Arata con immagini e figure sui temi della Storia della Salvezza proiettando questo piccolo spazio fisico in una dimensione quasi sovrumana, donando al visitatore una nuova chiave di lettura e d'interpretazione di temi e riflessioni che da sempre hanno coinvolto l'uomo e il suo mistero. Forse c'è meno Leonardo di prima. Si restituisce tuttavia ai vinciaresi il senso e il valore di appartenenza ad una comunità che si riconosce anche nel fonte battesimale, come uno dei luoghi simboli di una comune origine e identità, non solo religiosa, da cui si dipartono inevitabilmente tante e diverse storie individuali, tutte quante importanti, compresa quella dell'uomo Leonardo, un vinciarese fra i vinciaresi, di ieri e di oggi.

Il Cenacolo - Battistero di Leonardo

VINCI, 13 GIUGNO 2009

JOCONDE

DALLA MONNA LISA ALLA GIOCONDA NUDA

Museo Ideale - Mostra Evento fino al 30.9.2009


Come già preannunciato in un precedente post, nel pomeriggio di sabato 13 giugno 2009, sempre a Vinci ( verrebbe da dire " troppa grazia .... messer Leonardo"), inaugurazione della Mostra Evento "Joconde. Dalla Monna Lisa alla Gioconda nuda". Una numerosa partecipazione di studiosi e di pubblico, fra cui anche il Presidente del Comprensorio Empolese-Valdelsa, Ciampolini, ha evidenziato l'interesse suscitato dalla manifestazione, arricchita da interessanti opere originali (fra cui due Gioconde nude), molte esposte per la prima volta, altre a distanza di anni. Divertenti e deliziosi, come sempre, i contributi della raccolta dei leonardismi del Museo Ideale e della cosiddetta giocondoclastia: una serie di rivisitazioni dell'immagine della Gioconda, spesso dissacranti da parte dei vari artisti, che seppure abbiano poco a che fare con il dipinto originale, contribuiscono continuamente " a reimmettere nella storia del gusto e dell'arte l'immagine violentata e a volte falsata della Gioconda che diviene, a sua volta, nel migliore dei casi un'altra opera d'arte o, nel peggiore, un oggetto di consumo, eventualmente da gettare (definizione di Pietro G. Marani da Leonardo La Gioconda, Giunti 2003)" Il rigore di Carlo Pedretti, noto studioso di Leonardo, presidente del Comitato Scientifico della Mostra appena inaugurata, e la passione di Alessandro Vezzosi, Direttore del Museo Ideale, hanno comunque riportato l'interesse e l'attenzione generale al dipinto di Leonardo, come ad uno dei capolavori della storia dell'umanità e massima espressione del Genio di Leonardo. Joconde è quindi una mostra alla portata di tutti, senza dubbio un appuntamento da non mancare, costituendo un ulteriore valido motivo per visitare Vinci e il Montalbano

La Gioconda Nuda - Bottega di Leonardo

Sabato 13 giugno 2009 è una data da ricordare per Vinci. Due eventi eccezionali hanno fatto del paese di Leonardo una piccola Atene del Montalbano, luogo d'incontro ideale per l'arte contemporanea e per la conoscenza di esperienze e progetti di artisti di tutto il mondo. La speranza è che tale vocazione del luogo sia pienamente compresa e condivisa da tutti i vinciaresi, costituendo indubbiamente il patrimonio più importante della piccola comunità e la maggiore eredità lasciataci da Leonardo, da non svilire o, peggio, deprimere con inutili divisioni e talvolta sterili polemiche paesane.

Gangalandi, Dama di Bacco 2009

domenica 14 giugno 2009


CERRETO GUIDI, CORPUS DOMINI 2009
L'Infiorata dedicata a San Paolo

Ultimi ritocchi
Da qualche decennio Fucecchio e Cerreto Guidi hanno ripreso una vecchia tradizione organizzando in occasione del Corpus Domini le infiorate. Quest'anno la Parrocchia di San Leonardo di Cerreto Guidi in occasione dell'Anno Paolino che si sta per concludere ha dedicato i "tappeti fioriti" alla raffigurazione delle immagini e delle storie legate alla figura di San Paolo

Il grande lavoro degli artisti che predispongono i bozzetti e dei volontari che li realizzano con petali e foglie si svolge però nella notte precedente. L'Infiorata dura tuttavia un solo giorno, spesso lo spazio di un mattino, fino all'uscita della processione del Corpus Domini.

Dama di Bacco

sabato 13 giugno 2009

Empoli, Corpus Domini 2009
SE TUTTI I CIUCHI VOLASSERO !!!
O studiar con impegno ed esser omini
O in Empoli volare pel Corpus Domini
(Guadagnoli)

Rivola i’ ciuco empolese per la 530^ volta ! Grazie ad un comitato cittadino empolese torna una delle più vecchie e conosciute tradizioni del territorio in una veste e con una rievocazione che riescono finalmente a coniugare il senso della tradizione ad una nuova sensibilità animalista, che invece più di una volta ne aveva propugnato la fine. All’origine della manifestazione e della rivalità fra empolesi e samminiatesi pochi ricordano che tuttavia vi è un poeta, Ippolito Neri, medico empolese vissuto alla fine del 1600, che con una sagace invettiva poetica colorò di accesi toni campanilistici l’evento, affrancandolo dalla realtà storica. Il suo verso dette infatti voce allo spirito popolare e burlesco in un poemetto satirico intitolato La presa di Sanminiato nel quale rievocava in ottava rima le presunte gesta belliche del 1397 quando uno sparuto gruppo di empolesi con un gregge di pecore e capre, agghindato di lanterne, assediò nella notte la rocca di San Miniato facendo credere ai vicini avversari, con i tanti lumicini caprini che dondolavano nella valle sottostante, di essere in presenza di un esercito invincibile. E siccome era stato detto dagli assediati che sarebbero volati gli asini prima che San Miniato fosse stata espugnata , per burla gli empolesi s’inventarono proprio il volo del ciuco dalla torre campanaria del duomo, per tradizione, nel giorno del Corpus Domini. In realtà la tradizione del volo del ciuco, per alcuni storici, è ancora più antica del 1397 e probabilmente ha poco a che fare con la rivalità con San Miniato, cantata dal poeta empolese. Tutto ciò non toglie che la festa popolare sia sempre stata molto partecipata e vissuta dal popolo, che accorreva da ogni dove, magari per trarre dal volo dell’asinello degli auspici. Si rammentano ancora i segni divinatori da cui trarre il proprio futuro. Considerato che l’animale non era di cartapesta e silicone come oggi, ma purtroppo vivo e vegeto …

Se ilaro, vivo, e di saetta a paro,
dall’alta cima in mezzo a’ suoi discende,
il popol si rallegra e si consola
ed appresta a mangiar l’avida gola

Se per l’aria si contorce e scuote
O purga il ventre od infelice spira,
pallide di ciascun si fan le gote
e de’ futuri mali ognun sospira

(dal Lunario Empolese del 1842)

Si tralascia ogni commento, anche satirico, soprattutto per lo spurgamento sulle vesti degli ignari cittadini ( oggi si ottiene lo stesso risultato, sia in pubbliche che private rivalità, anche senza il ciuco volato) .
Per chi ne vuole sapere di più si segnala tuttavia il testo (molto bello) di Rossana Ragionieri e Mauro Ristori “Quando a Empoli volava l’asino. Le origini e la festa popolare, Debatte Editore, 2008.
Dama di Bacco, Cultura e Tradizioni Popolari

mercoledì 10 giugno 2009


CONCORSO LETTERARIO DI VILLA PETRIOLO
Proclamati i vincitori della III^ edizione 2009

Il Concorso Letterario Villa Petriolo “ S’io fossi ..vino. Epifanie dello spirito” ha scelto la linea dei giovani come dimostra l’età media dei quattro vincitori, poco più che ventenni. La ricerca di nuove e originali forme espressive, uno dei principi fondatori del premio letterario, ha portato inoltre i massimi riconoscimenti nella terra di Federico II, “ vir inquisitor et sapientiae amator”, ispiratore di quella scuola siciliana espressione della prima compiuta elaborazione poetica in volgare nel nostro paese. E’ infatti di Messina la vincitrice assoluta con il racconto “Com’io sono e fui”, Giselda Campolo, diplomata al Liceo Classico Maurolico e iscritta al I^ anno della Facoltà di Lettere Moderne, grande appassionata di teatro e lei stessa attrice. Hanno meritato il posto d’onore i “balbettii”, ovvero l’originale esposizione del testo “ La vivace assonnanza con Barbara”, di Alessio Cannarozzo, ventiduenne torinese, studioso dell’ingegneria del suono, inventore di strumenti musicali e appassionato scrittore. Il racconto “Climax. Le gioie di non andare fuori tema ovvero s’io fossi vino”, scritto a due mani dal ventunenne di Bitritto (Ba) Pier Paolo Catucci e dal ventiduenne di Leonforte ( di nuovo Sicilia) Giovanni Puglisi, entrambi studenti all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo-Bra, ha conquistato il terzo posto di questo ideale podio. Da quest’anno il Concorso Villa Petriolo è anche internazionale e quindi il Premio Le Colline di Leonardo è stato assegnato per “ Un valzer nel vino “ a Nely Iveth Diaz Lopez, Palacaguina (Madriz, Nicaragua), mentre fra i segnalati figura un’autrice francese, Serena Gentilhomme. Il premio speciale “ Il vino dell’amicizia” riservato agli studenti dell’Istituto Superiore Enriques di Castelfiorentino e dell’Istituto Alberghiero Martini di Montecatini Terme ( soltanto di qualche anno più giovani rispetto ai vincitori assoluti) è andato agli elaborati presentati da Francesco Innocenti di Montespertoli (Fi) e Cassandra Giuliani di Montecatini Terme (Pt). L’elevato valore delle opere inviate, ben duecentoventisette, ha quasi obbligato la Giuria a segnalare altri dodici autori: Ivana Gini di Verona, Manuela Minelli di Roma, Sandra Frenguelli di Perugia, Luigia Bencinvenga e Filippo Taddia di Bologna, Bruno Bianco di Asti, Frank Spada di Udine, Giuseppe Androne di Messina, Laura Grassi di Milano, e tre toscani, Aurora Tosi di Seravezza (Lucca), Orfeo Paci e Andrea Bellucci, rispettivamente residenti nei comuni di Limite Capraia e di Montelupo Fiorentino, due comuni del nostro comprensorio, seppur divisi dall’Arno e da un’antica rivalità ( come ricorda il detto: Per distruggere questa Capra, non ci vuole che un Lupo). Ricordiamo brevemente la giuria del Concorso Villa Petriolo, che come sempre si distingue per eterogenee competenze professionali e artistiche: Enrico Ghezzi (critico cinematografico), Claudio Cinelli (regista teatrale), Roberto Cotroneo (scrittore), Federico Curtaz (enologo) Ernesto Gentili (giornalista enogastronomico), Chiara Riondino (cantautrice), David Riondino, (attore e cantautore), Cristina Tagliabue (giornalista) Edoardo Vigna (giornalista), Carlo Tempesti (sindaco). La premiazione dei vincitori e segnalati è fissata per la sera del 25 giugno 2009 presso Villa Petriolo a Cerreto Guidi. Il titolo della manifestazione “.… quella naturale inclinazione” lascia presagire un nuovo grande evento culturale per il Montalbano. Nell’occasione verrà presentata l’antologia che raccoglie i testi vincitori di questa terza edizione curata dalla casa editrice ETS di Pisa, mentre gli altri testi segnalati e presentati verranno pubblicati periodicamente sul blog www.divinando.blogspot.com. Il tutto, naturalmente, è stato ideato dalla grande passione di Silvia Maestrelli e magistralmente coordinato da Diletta Lavoratorini.
Dama di Bacco

domenica 7 giugno 2009

Vinci, Piazza dei Guidi

IV. L’imitazione delle cose antiche è più laudabile,
che le moderne (Leonardo, C.A. 147,r)



L'ANGOLO DEI POETI

Esiste in questa città o nel vostro villaggio,
uno spazio riservato agli aedi? Coraggio
non hanno gli architetti, mancano le guide
per sentieri di memorie fiabesche, irride
dei sogni proibiti anche l’ultima reclame,
rubando immagini che il mondo brame,
lasciando alla cura dell’urbanista maliardo
gli scorci ideali delle donne di Leonardo.
Eppure mancano quei poeti che parlino
al cuore di fanciulli ché non abbandonino
la loro età al gioco di tavoli subliminali
vinti da desideri programmati e criminali
di spot televisivi o da queste città catturati,
prima che le loro madri li abbiano liberati.

Vinci, Piazza dei Guidi

tratta da : Nicola Baronti " La Via di Caterina. Note poetiche per turisti distratti", 2008
Ogni diritto di pubblicazione e di riproduzione è riservato

ECHI DAL PREMIO LETTERARIO CASTELFIORENTINO


Sabato, 6 giugno 2009, nella rinnovata cornice del Teatro del Popolo di Castelfiorentino, in occasione della cerimonia di premiazione della XI^ edizione del Premio Letterario Castelfiorentino assegnato quest'anno "alla carriera" allo scrittore Alberto Bevilacqua e per l'inedito al poeta pugliese, Giacomo Leronni , è stata presentata l'antologia " SU BICCU/L'ANGOLO e altri testi", contentente i testi inediti premiati e segnalati nella passata edizione, curata dal prof. Marco Marchi e pubblicata dalla Banca di Credito Cooperativo di Cambiano. Fra i testi segnalati e pubblicati della scorsa edizione, compare il "Polittico Vinciano" di Nicola Baronti, primo capitolo della raccolta di poesie "La Via di Caterina. Note poetiche per turisti distratti ".

mercoledì 3 giugno 2009

Ancora sul monumento che non c’è
LA SUPPOSTA DI LEONARDO

Mentre divampa la discussione, anche politica visti i programmi presentati dai candidati per le prossime elezioni comunali, fra chi sostiene che il monumento a Leonardo già esiste nel suo paese e chi insiste a non vederlo, a conferma di quanto ancora siano poco chiari nelle terre di Leonardo e del Rinascimento i rapporti fra cultura e tradizione , come del resto fra arte contemporanea e sentimento popolare; con una certa meraviglia, si deve constatare che sono oltre cento anni che si discute dell’opportunità o meno di una statua o altro monumento con il profilo e il piglio leonardesco a Vinci. Arrivati a questo punto, forse è meglio abbandonarsi ad una sana risata, sdrammatizzante e dissacratoria, grazie ad uno spirito burlesco locale, non vinciarese ma empolese, Carlo Rovini, che purtroppo ci ha lasciato qualche anno or sono, direttore della rimpianta rivista satirica L’Empoliere, nonché fine narratore e poeta, con un unico hobby, come a lui piaceva sottolineare, amare la gente che sorride. Quindi, caro Leonardo perdi ogni speranza di avere un tuo monumento in quel di Vinci … neanche si sa come eri fatto …. magari pensa ad una bella punizione per i tuoi concittadini così ingrati ! Una bella super supposta !

VINCI
Addormentata in mezzo a que’ declivi
Nessuno avrebbe volto a te lo sguardo
Se ad Anchiano, al fresco degli ulivi,
non fosse nato un giorno il Gran Bastrado.

La barba folta, lo sguardo a leopardo,
col senno superò i morti e’ vivi,
la Cena e la Gioconda, gli obbiettivi,
l’elessero dell’arte il Baluardo.

Di Vinci i figli ingrati, con sgomento,
scordarono del Genio i fasti e’ fini
tant’è che’un gli hanno eretto un monumento;

se ritornasse in vita, o Cittadini,
inventerebbe ancor a bella posta
per Vinci, su misura, ‘na supposta!


Il sonetto di Carlo Rovini e la vignetta di Bac, ovvero pseudonomino del pistoiese Franco Bacci sono tratti da il “Sonettiere” di Carlo Rovini, pubblicato a Fucecchio, nel 1981.