domenica 8 agosto 2010

CAMPANI E CAMPANARI DI TOSCANA


Il campano di Vinci, 2010
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CAMPANI E CAMPANARI
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Il recente restauro della torre del castello dei Conti Guidi di Vinci ha permesso ai visitatori di riaccedere alla terrazza e allo storico Campano. La speranza è che torni presto a suonare. Non siamo fra coloro che ritengono la Toscana un territorio di troppe campane che alla fine finiscono con il disturbare il sonno ai turisti e ai nuovi residenti. E soprattutto sembra assai ridicolo, per non dire triste, il tentativo di riaffermare tale posizione con la minaccia di denunce per disturbo alla quiete pubblica. La soluzione migliore dovrebbe essere quella di un'opportuna e preventiva conoscenza dei luoghi, nonchè di un sereno confronto, soprattutto quando si ha a che fare con segni e simboli legati alla storia e alla tradizione di un territorio e di una comunità. Chi decide di vivere vicino ad una torre campanaria dovrebbe essere consapevole della sua funzione e rilevanza. Religiose o civili, che siano, per secoli le campane ( o i campani, come si usa dire in Toscana) hanno regolato non solo le ore, ma le azioni degli uomini. Sono state compagne di generazioni di toscani e non. Hanno chiamato a raccolta le popolazioni per le assemblee civili e religiose, sin dai tempi degli statuti medievali. Con il loro suono hanno realizzato la colonna sonora di tanti eventi pubblici e privati, lieti e tristi, non importa. Hanno scongiurato oppure avvisato del pericolo le persone. Hanno partecipato al dolore e alla gioia della storia del paese. Hanno festeggiato la Libertà. Hanno onorato la Memoria. Sono state punto di riferimento per viandanti che magari si perdevano nelle notti senza luci elettriche o navigatori satellitari. Sono state e rimangono i simboli di molte comunità, non solo religiose, come dimostrano i grandi campani che di solito servono ad usi esclusivamente civili. Perchè dimenticarle?
E i campanari ?
E' un altro capitolo di una storia locale che merita maggiore attenzione. Sono personaggi spesso poco conosciuti, legati alle tradizioni e leggende locali che con le loro storie colorano di parole il paesaggio sonoro della nostra terra, come tanti primitivi cantauori.
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Montepulciano, il tosco Pulcinella
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UNA TOSCA FILASTROCCA
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In Toscana, le campane hanno persino il sesso
sono donne ma anche uomini, giganti e sonori,
campane o campanoni, ogni genere è ammesso,
più che per il batacchio, si distinguono per signori

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Membrino di Catelfiorentino
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che il tempo quasi scorda, come quel Membrino,
il tosco Pulcinella oppure il fabbro Millo bria'one
automi o di carne e ossa, sia a chiave o di vino,
a martello, a stormo, a fuoco, tirano il cordone,

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Millo bria'one, ovvero uno dei Cecco Santi di Vinci
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per scongiuro di tempesta, sia malacqua o acqua bona,
le campane risuonano voci diverse che tutti intonano
in lingua, in vernacolo, in mente, nel passo, si sprona
l’analfabeta, l’accademico, il culo di piombo nostrano!

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tratta da: N. Baronti : Campane e Campani, una Tosca Filastrocca, 2009
pubblicata sul sito del Circolo Culturale Masolino da Panicale
di Castiglione Olona (Varese)
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http://www.circolomasolinopanicale.it/public/02.pdf

lunedì 2 agosto 2010

PAESI E AFFETTI, 2010. VINCI IN TRENTINO

tratto da : http://www.primiero.tn.it/Cultura-e-sport/Biblioteca-di-Primiero/News-dalla-Biblioteca/Paesi-e-Affetti-2010

Paesi e Affetti 2010

Ottava edizione del tradizionale appuntamento
con la poesia curato da Giovanna Fozzer
FIERA DI PRIMIERO (TN)
28.7 - 6.8.2010
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28 luglio 2010
OSPITI DELLA POESIA con ROBERTA DAPUNT
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Questo evento è diventato nel tempo, per residenti e ospiti in Primiero, un tradizionale appuntamento con la poesia – siamo ormai all’ottava edizione. L’appassionata competenza di Giovanna Fozzer, curatrice della rassegna, è garanzia della qualità dei testi e degli autori proposti nelle tre serate.
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Mercoledì 28 luglio saremo “Ospiti della poesia” con Roberta Dapunt, che vive in Val Badia e ha pubblicato le raccolte di poesia OscuraMente (1993), La carezzata mela (1999) e La terra più del paradiso (Einaudi, 2008). I suoi versi sono caratterizzati da inquietudine e armonia insieme, da un percorso religioso tormentato e puro. Le immagini che la scrittrice sceglie sono di morte e di naturalità: il suo sguardo segue le stagioni e gli animali nel silenzio delle montagne e dell'anima. Per il critico Giovanni Tesio quella di Dapunt è una voce folgorante e di spontanea innocenza, che approda alla "semplicità" attraverso "una dura macerazione, un vero e proprio percorso di spoliazione."
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Mercoledì, 4 agosto 2010

PERCORSI DI TERRA, D'ACQUA E POESIA A VINCI

Il Governatore delle acque di Nicola Baronti
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Mercoledì 4 agosto l’appuntamento è con la poesia di Nicola Baronti, scrittore di grande cultura e sensibilità, appassionato studioso di Leonardo da Vinci e conoscitore infallibile di tradizioni popolari toscane e non solo. Il suo poemetto Il Governatore delle acque ci porta in Toscana, nelle terre di Leonardo, ricche di rii, mulini, torrenti, fiumi (dal grande pittore disegnati pure in molte carte del Codice Atlantico). Il percorso d’acqua che i versi seguono amorosamente è suggestivo anche per i riferimenti storici e letterari. Il poemetto rispecchia nei primi tratti la fanciullezza e l’adolescenza del protagonista, abitatore di queste terre, e prosegue nella scoperta di una nuova età e poi della maturità: paesaggi e ospiti inattesi sconvolgono, senza inquinare, le origini del ricordo leonardiano. Nella breve introduzione G. Fozzer scrive: “Amabile è l’acquosa temperie di questo canto di Baronti, fragrante frescura campestre prestata ai giochi e agli affetti d’una infanzia che sfocerà più tardi nella dolorosa adolescenza delusa – pur se salvata perché riflessiva, e nell’età adulta, capace ormai d’ironica padronanza anche scherzosa ".

Il tempo della Storia - La Via di Caterina, 2009

Venerdì 6 agosto 2010

O miseri mortali, aprite gli occhi

Leonardo, Lorenzo e Agnolo

La poesia colta e la poesia popolare nel Rinascimento toscano

Recital di Andrea Giuntini

con il canto di Gloria Grazzini,

le storie e le leggende del 'contastorie Nicola Baronti

Venerdì 6 agosto, a chiusura dell’edizione 2010 di “Paesi e affetti”, Nicola Baronti storico introdurrà testi di poesia rinascimentale di vivezza pari alla naturalezza (Leonardo, Agnolo Poliziano, Lorenzo il Magnifico) ricercandovi gli intrecci tra poesia colta e tradizioni popolari toscane, talune di recente scoperta. Le letture inframmezzate da proiezioni sono affidate alla voce di Andrea Giuntini, artista di grande finezza, da alcuni anni apprezzato collaboratore della nostra rassegna. Come postille alcune canzoni su testi rinascimentali, cantate a cappella e a voce naturale da una squisita interprete, Gloria Grazzini.

Gli incontri si tengono alle 21, nella Sala della Biblioteca in Fiera di Primiero.