mercoledì 31 dicembre 2014

GRAZIE E BUON 2015 AGLI AMICI DELLA DAMA DI BACCO !

C
GRAZIE E BUON ANNO!
Grazie a tutti quanti seguono ancora questo blog. Anche quest'anno c'è stata una media giornaliera di circa 50 contatti. Sorprendente, considerata la saltuarietà dei post pubblicati. Quelli del 2014 che hanno incontrato il maggiore interesse sono di carattere storico (Leonardo e il fascismo), di cronaca (il ricordo del poeta Umberto Marianelli) e di spettacolo (la presentazione della Quinta edizione del Concorso di Teatro Amatoriale Quarconia). In qualche modo siamo rimasti fedeli alle linee programmatiche iniziali. Grazie anche ai siti facebook amici, come "Vinciani vinciaresi o vincesi" e "Vinci nel Cuore!" e grazie anche al mega-blog "Della Storia di Empoli" che ci segue in questo strano percorso.Certamente quando il blog è nato nel 2007 non si pensava che sarebbe sopravvissuto fino ad oggi ! La cosa sorprendente è che le manifestazioni di supporto, il "Torneo della Dama di Bacco" e la "Via di Caterina" non sono state più svolte, la prima dal 2007 e la seconda dal 2009. Chi la dura la vince! Chissà che qualcosa in questo nuovo anno dello spirito originario non venga ripreso. Intanto un Buon Anno a tutti!
La Dama di Bacco di Vinci
Tradizione e cultura del Montalbano

sabato 27 dicembre 2014

AUGURI DELLA DAMA DI BACCO DI VINCI CON PRONTUARIO DI SCARAMANZIE PER IL PRIMO DELL'ANNO 2015 !

Fortuna e Amore di G. Reni





PRONTUARIO DI SCONGIURI E SCARAMANZIE PER IL PRIMO DELL'ANNO 2015
 Dal calendario contadino di Gangalandi
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La festa è inevitabilmente collegata con quella della fine dell’anno vecchio. L’uso di attendere la mezzanotte del 31 dicembre è presente anche nella civiltà contadina. Si trattava spesso di piccole festicciole oppure della classica “mattacena”, ovvero una cena fuori dell’ordinario, senza misura e parti, che ricordava molto gli attuali Cenoni dell’Ultimo dell’Anno.
Capodanno è soprattutto una festa di auspici e di previsioni.
Per il primo giorno dell’anno è in uso mangiare un “grappolo d’uva” che dovrebbe portare ricchezza. Altrove si parla di dodici chicchi di uva, da mangiare con i rintocchi della mezzanotte, alla ricerca di un po’ di fortuna. Per gli stessi motivi, si considera - ancora oggi - come fonte di fortuna e ricchezza il cenare con un bel piatto di lenticchie. Mentre per i capi di abbigliamento era buon uso rinnovarne uno appositamente per questo primo giorno. Di buon auspicio era anche gettare dalla finestra, alla mezzanotte, un oggetto vecchio ed usato. 
Il primo giorno è inoltre importante per capire come sarà l’intero anno. 
La prima persona che si incontra uscendo fuori di casa sarà importante al fine delle previsioni su come sarà l’andamento del proprio anno: se è un uomo, una grande fortuna, se è una donna, un “vero” disastro! .Un’altra consuetudine sono le “calende”, ovvero stare attenti al clima dei primi dodici giorni dell’anno per avere delle previsioni meteorologiche annuali. Se quindi il primo dell’anno splenderà il sole, allora anche tutto il mese di gennaio sarà buono, ma se il due gennaio pioverà, attenzione, perché febbraio sarà bagnato e così via. A Lamporecchio, invece, si pensa esattamente all’inverso, se il primo giorno è bello, il mese di gennaio sarà bruttissimo; se il secondo è bello, febbraio sarà invece brutto, esattamente l’inverso, e così via. In realtà, non da tutte le parti, Capodanno veniva festeggiato il primo gennaio.Nelle vicine Pisa e Firenze, infatti, il primo giorno dell’anno si festeggiava il 25 marzo, ovvero la festa dell’Incarnazione o dell’Annunciazione, ovvero esattamente in corrispondenza al nono mese antecedente la nascita di Gesù.Nonostante l’entrata in vigore nel 1582 del calendario gregoriano che fissava al 1 gennaio, “ il primo dell’anno”, a Firenze si continuò a considerare il  25 marzo come il Capodanno Fiorentino. Ciò avvenne finché il Granduca Francesco II di Lorena con decreto del 1749 sancì la fine di tale usanza.

  
 Tratto dalla Mostra Natale a Vinci e sul Montalbano. Tradizione e cultura della festa. San Pantaleo 22.12.2007-6.1.2008

venerdì 26 dicembre 2014

LA BEFANATA DI FALTOGNANO. TORNA L'ANTICA VEGLIA DELL'EPIFANIA IN COMPAGNIA DEI POETI IN OTTAVA RIMA. FALTOGNANO, 5 GENNAIO 2015 ore 20,00


Il "pensatoio" ... inizio della disfida in ottava rima - Faltognano 5.1.2014

 LA BEFANATA DI FALTOGNANO

Circolo Arci, 5 gennaio 2015  ore 20
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Rivive l’antica tradizione della vigilia dell’Epifania  con due giovani “campioni” dell’ottava rima toscana. Fabrizio Ganugi di Prato e Enrico Rustici di Braccagni si contenderanno il titolo di “Befana” del 2015.
Come ridere sull’anno passato e sperare in un migliore anno nuovo con i poeti, secondo l’antica usanza del Montalbano.
Si consiglia la prenotazione !!! Per informazioni rivolgersi alla Casa del Popolo di Faltognano  oppure tel. 338 6640772 – 349 5293253

Nella vigilia dell’Epifania torna la Befanata dei Poeti alla Casa del Popolo di Faltognano di Vinci sulla scia del divertimento e dell’entusiasmo dopo il successo della scorsa edizione. Nobilitata dalle accademie fiorentine del Cinquecento, il gioco di società in poesia della “befanata”  s’ispira a tradizioni antichissime. In questa notte speciale, infatti,  si credeva che gli animali potessero acquistare il dono della parola per dire agli uomini tutto quello che non potevano nel corso dell’anno, comprese anche le cose spiacevole e pettegole; così come il servo poteva dirla finalmente ai padroni, il contadino al fattore (“L’altre notti non sono a questa uguali/ che le bestie, il passato e futuro/ ci annunziano ch’abbiam tarpate le ali” scriveva il poeta Antonio Petrei in un famoso Prologo per una Befanata cinquecentesca). Un gioco nel quale attraverso la scherzo e la poesia in rima  si arrovesciavano le sorti degli uomini. Finché non arrivò la Befana in persona, nella versione delle accademie fiorentine. In verità si trattava di un poeta che, scelto tra i convenuti, veniva incaricato di improvvisare rime sulle”polizze” ovvero le sorti dei prescelti,  a sorteggio tra i nomi lasciati in vasi d’oro e d’argento. Il più importante poeta “befanaro” è stato il Lasca,  Anton Francesco Grazzini  Questa versione del gioco è infine approdata e volgarizzata nelle osterie e nei ritrovi popolari fino a quasi tutto il secolo scorso. Nella veglia dell’Epifania, si ritrovavano i poeti del paese (non importa che fossero “laureati”, spesso erano semplici popolani con il dono della rima) per inventare e scrivere le Befane ovvero terzine, quartine o ottave sui personaggi e gli eventi che avevano caratterizzato l’anno appena trascorso. Talvolta nell’abbinamento delle polizze si creavano coppie di zitelli e si disfacevano quelle di sposati. Si scoprivano gli “artarini” ovvero le simpatie, le amicizie o le antipatie del paese. Spesso trascritte su fogli venivano appese alle fontanelle, come a Vinci, o agli alberi del poggio, vedi a Fucecchio. O addirittura venivano cantate da colle a colle. Un’usanza che i vecchi contadini ricordano ancora, tipica del Montalbano e di tutto il territorio dell’Empolese -Valdesa, seppure le nobili origini di questo gioco di società non fossero conosciute ( fortunata una recente pubblicazione di “Befanate e Scherzi in Poesia” edita dalla Sarnus Firenze, che ha permesso di riscoprire e valorizzare l’antica tradizione a Vinci e sul Montalbano).
 


Fabrizio Ganugi
La Befanata che Faltognano ripropone è un ritorno alle antiche origini rinascimentali del gioco. Sono infatti due poeti in ottava rima, scelti tra i più giovani e apprezzati a livello toscano e -  permetteteci - nazionale, chiamati ad improvvisare sugli eventi e i personaggi dell’anno appena trascorso, suggeriti dai partecipanti attraverso il gioco delle polizze.
Un modo divertente per verificare quale evento o personaggio dell’anno vecchio abbia colpito maggiormente l’immaginario collettivo e benedirlo con l’ottava rima, lasciandolo ai posteri. Una volta queste “befane” erano ricordate e tramandate a memoria. Oggi, grazie ai moderni mezzi di riproduzione, si spera di fare una raccolta vera e propria con i testi prodotti nel corso di queste divertenti serate. È anche un nuovo progetto per sostenere quel pensiero popolare caro alle case del popolo, come quella di Faltognano, per tanti anni centro di aggregazione della comunità e punto di ritrovo di poeti e improvvisatori, che venivano da tutto il Montalbano.

Enrico Rustici

I poeti improvvisatori di quest’anno, che si contenderanno il titolo di “befana”, sono Fabrizio Ganugi di Prato e Enrico Rustici di Braccagni, scelti dagli organizzatori tra le più interessanti leve dell’ottava rima toscana. Due giovani, non a caso, a dimostrazione di  come questa antica forma poetica riesca a rinnovarsi nei temi, nelle forme espressive, nel linguaggio mantenendo fede alla struttura dell’ottava, a quell’anima popolare dei poeti “ a braccio” e del “contrasto”, peraltro, alla base anche di nuove forme espressive  care ai giovani, come il rap.
Per partecipare all’incontro conviviale dell’antica “osteria in rima” nel corso della quale avverrà la disfida poetica della “befanata” occorre prenotarsi da subito.
Per informazioni rivolgersi alla Casa del Popolo di Faltognano  oppure tel. 338 6640772 – 349 5293253

La tradizione dei cartelloni delle Befane









mercoledì 24 dicembre 2014

venerdì 12 dicembre 2014

LA BEFANATA DI FALTOGNANO, 5 GENNAIO 2015 ORE 20 - UNA TRADIZIONE DELLA NOTTE DELL'EPIFANIA CON DUE CAMPIONI DELL'OTTAVA RIMA TOSCANA. APERTE LE PRENOTAZIONI !!!!



Dopo il successo del 2014 torna a FALTOGNANO

LA VEGLIA DELL’EPIFANIA E LA BEFANATA DEI POETI
Faltognano (Vinci) 5 gennaio 2015 ore 20
Prenotazione obbligatoria

Rivive una delle più antiche tradizioni del Montalbano e della Valdelsa, la “befanata dei poeti”. All’origine un gioco di società delle accademie rinascimentali fiorentine che poi  passava nelle cantine e osterie contadine, con improvvisazioni in rima, spesso dissacranti, sugli eventi dell’anno vecchio e i personaggi del paese. La tradizione a Vinci è continuata fino agli anni Settanta del secolo scorso. La befanata “vinciarese” si distingue  da quella pistoiese e maremmana, forse più conosciuta, tradizionale rito di questua. In questo caso, è invece un'intera comunità che si prende in giro con le parole dei poeti, rovesciando le posizioni; per cui se  nell'antichità erano gli animali che la cantavano ai padroni oppure i contadini ai fattori, oggi è la Befana ad interessarsi delle vicende amorose e scherzose dei cittadini del paese.

La tradizione si rinnova, per il secondo anno, con un evento ancora speciale. Saranno due giovani e affermati poeti dell’ottava rima a cantare nella veglia dell’Epifania. La poesia come un ideale companatico ad una cena toscana, a prenotazione obbligatoria, che vuole rievocare la tradizione con i poeti di oggi e una prospettiva più ampia di storie, personaggi ed eventi, non solo locali.

L’antica festa è un modo per ricreare un luogo ideale per la poesia popolare nelle “case del popolo”, in particolare quella di Faltognano, laddove una volta cantavano i vecchi poeti dell’ottava rima del Montalbano, fra cui l’ultimo e più grande, Natale Masi, detto il Guercio di Vinci, maestro di ottave del mitico Benigni. Non a caso, per ricordare l’antica  usanza e i vecchi maestri vengono da Prato, FABRIZIO GANUGI e da Braccagni ENRICO RUSTICI, due tra i più giovani apprezzati poeti improvvisatori di oggi, che rielaborano l’ottava rima nel linguaggio poetico contemporaneo, con nuovi stili e arrangiamenti. Con tale manifestazione, gli organizzatori intendono promuovere anche un progetto per la costituzione di un centro di conoscenza e di valorizzazione delle tradizioni popolari dell’Empolese Valdelsa.

domenica 7 dicembre 2014

I VINCITORI DELLA QUINTA EDIZIONE DEL CONCORSO REGIONALE DI TEATRO AMATORIALE DI QUARCONIA - LA SERATA FINALE

LA SERATA FINALE

Dopo una suggestiva cerimonia nel corso della quale veniva presentata la maschera del paese di Vinci, Quarconio, protagonista assieme alla compagnia Marvesio dell’atto unico “Le braghe d’oro” scritto e diretto da Adelaide Faccenda, la Giuria rendeva noti i risultati finali con le rispettive motivazioni. I vincitori venivano premiati dall’on. Dario Parrini, dal Sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, dall’Assessore alla Cultura, Paolo Santini, dal Presidente della Casa del Popolo di Vinci, Paola Brogi, dal delegato della Misericorda di Vinci, Giacomo Araldi e, infine,  dal Presidente della Giuria, Nicola Baronti. Presentatori della serata, Fabiola Veracini e Luigi Palandri. I premi sono stati realizzati da giovani artisti vinciani: il bozzetto di Quarconio veniva realizzato da Silvia Gigli, distribuito in un’artistica stampa a tutti quanti i presenti; il trofeo del vincitore, quest’anno era un quadro opera della pittrice, Sara Bellini; mentre i trofei per i vincitori delle categorie maggiori veniva realizzato da Emanuele Giraldi, sulla base del bozzetto originale della prima edizione del concorso. Ancora una volta, una scelta del teatro di Quarconia tesa a promuovere talenti locali. La maschera di Vinci, Quarconio, è il risultato finale di un vecchio progetto vinciano che il Teatro di Quarconia ha sviluppato e concretizzato, come dono al paese. Nei dettagli della maschera si celano vizi e virtù dell’essere vinciano, come teneva a spiegare Nicola Baronti, ribadendo l’importanza  e il ruolo del teatro come mezzo e strumento per la promozione e valorizzazione di un territorio. Presenti anche i rappresentanti delle tre compagnie, I soliti Ignoti da Vinci, Marvesio e Unicorno, che hanno collaborato all’organizzazione della rassegna, unitamente ad altre associazioni del paese, tra cui la Pro Loco Vinci, che ha curato l’accoglienza in occasione delle varie serate.
 


 ALBO D'ONORE 2014


PREMIO PER LA MIGLIORE RAPPRESENTAZIONE :Un giardino di aranci fatto in casa – Compagnia Teatrale  I Giardini dell’Arte di Firenze.  PREMIO DEL PUBBLICO :Pinocchio … burattino senza filiZona Teatro Libero – Bottegone. PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA: Giuseppe Golisano per Pinocchio … burattino senza fili  – Zona Teatro Libero -  Bottegone; PREMIO PER IL MIGLIORE QUADRO SCENICO : Gran Caffè Concerto Italia di Franco Checchi  G.A.D. Città di Pistoia; PREMIO MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA:  Luisa Di Valvasone per il ruolo di LIBBY in Un giardino di aranci fatto in casa – Compagnia Teatrale I Giardini dell’Arte di Firenze;  PREMIO MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA: Sabrina Barducci per il ruolo di GIULIA in Ricette d’amore Compagnia Sesto Atto di Sesto Fiorentino; PREMIO MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA:  Fabrizio Primucci per il ruolo di PAOLINO in L’Uomo, la Bestia e la Virtù – Compagnia Nuovo Teatro 2000 di Pisa; PREMIO MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA: Neri Pollastri per il ruolo di BASSINET in Sarto per signora - Compagnia Corte del Bardo di Firenze;  SEZIONE UNICA MIGLIORE CARATTERISTA: Ilaria Filippeschi per il ruolo di NONO in L’Uomo, la Bestia e la Virtù - Compagnia Nuovo Teatro 2000 di Pisa. La Giuria ha infine assegnato due  menzioni d’onore:  per la promozione dell’attività teatrale sulla MEMORIA STORICA al G.A.T. Castelnuovo d’Elsa; per la promozione e valorizzazione del TEATRO VERNACOLARE alla  Compagnia Teatrale di Marcignana – Empoli.


Pinocchio... burattino senza fili - ZTL Bottegone-Premio del Pubblico, Premio Migliore Regia

Un giardino di aranci fatto in casa - I giardini dell'Arte - Premio Migliore Spettacolo e Premio Migliore Interpretazione femminile

Gran Caffè Concerto - GAD Città di Pistoia - Premio Migliore Quadro Scenico .