domenica 23 novembre 2014

TEATRO DI VINCI, 29 NOVEMBRE '14, h.21,15 IL RITORNO DELLA COMPAGNIA FIORENTINA DEI GIARDINI DELL'ARTE




La Compagnia I GIARDINI DELL’ARTE di Firenze presenta
“UN GIARDINO DI ARANCI FATTO IN CASA” di Neil Simon

TEATRO DI VINCI, 29 NOVEMBRE 2014 ore 21,15.
 
I Giardini dell’Arte di Firenze sono una giovane compagnia che si sta affermando a livello nazionale per la professionalità e l’altissimo livello qualitativo della realizzazione scenica, della regia e della recitazione, pur rimanendo la compagine fedele alla propria originaria connotazione amatoriale. Emblematiche sono le parole con cui si presentano al pubblico.  “Chi siamo: esigenze artistiche, legame affettivo, comune formazione teatrale. Stima, comprensione, intesa, impegno. Lo stesso amore per il teatro. Sono questi gli elementi che ci tengono uniti. Siamo in quattro a tenere le fila (ovvero a ideare, decidere, organizzare, gestire, coordinare; scegliamo i testi, troviamo gli spazi e le rassegne, andiamo in scena). Ma in questo fermento che cerchiamo ogni volta di sviluppare coinvolgiamo persone, prima di tutto, con cui ci troviamo bene. Attori, fotografi, tecnici, musicisti, etc. in gamba. Grazie a loro i nostri progetti sono stati portati e vengono portati avanti. Dalla prima produzione nel 2010 (“La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams), sono seguite altre produzioni ancora che hanno spesso ottenuto significativi riconoscimenti in vari concorsi regionali e nazionali. Con un grazie particolare al Teatro dell’Inutile con il quale si consolida nel 2014 una ancora più stretta collaborazione”.
La Compagnia fiorentina I Giardini dell’Arte è già conosciuta dal pubblico di Vinci, pluripremiata nel Concorso Regionale del Teatro di Quarconia (Premio per la migliore attrice protagonista nel 2011 a Caterina Boschi  e nel 2013 a Maria Paola Sacchetti)  fino ad ottenere il premio assoluto nella terza edizione con “Chi ha paura di Virginia Wolf” di Albee
Quest’anno torna in concorso con lo spettacolo “Un giardino di aranci fatto in casa” di Neil Simon,
selezionato anche al 67° Festival Nazionale di Arte Drammatica di Pesaro, tra più antiche e importanti rassegne italiane.
La vicenda si svolge a Hollywood.  Un indolente ed apatico uomo di mezza età, vive un momento di crisi creativa nella professione di sceneggiatore. Tutto sembra sospeso nella sua vita , quando bussa alla porta la figlia diciannovenne frutto del primo matrimonio newyorkese. Il primo impatto è devastante e i coloriti scontri verbali non tardano ad arrivare. La contagiosa vitalità della figlia cela tuttavia insicurezze e paure che la ragazza si trascina da sempre, e ben presto si capirà come il viaggio intrapreso non sia, come sembra, la richiesta di aiuto per entrare nel mondo del cinema, bensì il desiderio di ritrovare un padre.
Neil Simon racconta una storia quotidiana con maestria e particolare grazia. Una storia coinvolgente ed emozionante, che ha la capacità di farci sorridere all’interno di una tematica che è anche lo spunto per una riflessione sulla nostra vita.




domenica 16 novembre 2014

TEATRO DI VINCI, 22 NOVEMBRE '14. IL GRAN CAFFE' CONCERTO ITALIA. IL GAD CITTA' DI PISTOIA RITORNA NELLO STORICO TEATRINO VINCIANO



IL G.A.D. CITTÀ DI PISTOIA presenta
“GRAN CAFFÈ CONCERTO ITALIA ”
di  Franco Checchi




 TEATRO DI VINCI, 22 NOVEMBRE 2014 ore 21,15.

Il G.A.D. Gruppo d’Arte Drammatica Città di Pistoia si costituiva nel 1970, ma sarebbe più giusto parlare di una rifondazione perché la compagnia rinasceva dalle sue ceneri ancora calde, dopo uno stacco di quasi dieci anni. E i primi ri-fondatori furono proprio i vecchi soci della compagnia e a guidarli non poteva che essere il primo maestro: quel dottor Fabrizio Rafanelli che, oltre a dirigere il G.A.D., aveva già dato al teatro professionale attori di vaglia come Ugo Pagliai, Dante Biagioni, Elettra Bisetti, Pier Luigi Zollo, Renata Biserni e altri. Il gruppo poteva contare, comunque, su attori e attrici molto bravi che, per loro scelta, non avevano percorso la strada del professionismo: da Paolo Nesi a Margherita Baroncelli, da Franco Checchi a Vivaldo Mattoni e lo stesso Rafanelli e tante altre nuove forze che con il loro contributo artistico hanno fatto crescere il G.A.D.

In quarantaquattro anni, il Gruppo ha prodotto oltre cinquanta spettacoli, molti dei quali selezionati per i maggiori festival nazionali riportando sempre premi e successi. È unanimemente considerata una delle compagnie stabili più importanti d’Italia.

Nelle produzioni  del Gruppo spiccano spettacoli di grande qualità, passando dal teatro moderno a quello antico, dall’autore italiano allo straniero, dal teatro leggero a quello impegnato. Tutto, naturalmente, nella più totale amatorialità, senza particolari sovvenzioni da enti o istituzioni e nel rispetto dello statuto della compagnia che prevede, fra l’altro, di portare teatro in luoghi dove non arriva, o arriva solo saltuariamente, il teatro professionale.

Con lo spettacolo “Un genio ribelle” dedicato al poeta spagnolo Garcia Lorca, il G.A.D. Città di Pistoia ha vinto nel 2010 anche la prima edizione del Concorso Regionale del Teatro di Quarconia (2010), dopo essere stato indiscusso protagonista delle rassegne regionali tenutesi a Vinci, a metà degli anni Settanta, con spettacoli storici per la compagnia ed il Teatro di Vinci, come “Io Abramo” di Renato Lipari (con scenografia di Jorio Vivarelli) , Enrico IV” di L. Pirandello, I fisici” di F. Durrenmatt che segnò il debutto nella regia di Franco Checchi.

Ritorna in concorso al Quarconia di Vinci con una delle sue ultime produzioni e ritorna sul palcoscenico del Teatro di Vinci, appena restaurato, che l’ha vista protagonista ai suoi esordi.

Il nuovo spettacolo  GRAN CAFFE’ CONCERTO ITALIA”  è un’opera in prosa e  musica, ispirata ai testi di Achille Campanile, nell’adattamento teatrale in due tempi e regia di Franco Checchi. 

Venite tutti al Gran Caffè/ il luogo più bello che c’è./ Lasciate andar la fatica,/venite a godere la vita …  con questo invito cantato da un coretto di tre camerieri sulle note del valzer della notissima operetta “Al Cavallino Bianco”, inizia la rappresentazione che intende ricreare atmosfere e situazioni da Cafè Chantant degli anni Trenta e Quaranta, in cui si alternano canzoni e prosa, cantanti e fini dicitori. Si tratta, ancora una volta,  di una nuova proposta teatrale e di un esperimento di “cabaret nel teatro” del regista Franco Checchi e della sua instancabile compagnia.


  


IL NIBBIO E LEONARDO, L'INFANZIA DEL GENIO E IL SOGNO DI VOLARE

 

 IL RITORNO DEL NIBBIO REALE NEI CIELI DI TOSCANA

Il ritorno del nibbio reale nei cieli di Toscana, omaggio anche ad uno dei suoi figli più illustri, riporta alla mente l'infanzia di Leonardo a Vinci e il sogno leonardiano che l'uomo un giorno potesse volare (bellissimi sono i disegni del "Grande Nibbio" la macchina "umana" ad imitazione del volo del Nibbio). E' vero il ricordo infantile di Leonardo? E' una citazione letteraria ? Dove poteva volare il Nibbio a Vinci ai tempi di Leonardo, anche per capire dove si trovava la "culla" di Leonardo?
Questa è una domanda che si pone anche Francesco Cianchi nel suo piccolo saggio, infarcito di ricordi personali, lasciato agli amici di Vinci (Francesco Cianchi, La "mia" Caterina non è di Cerreto, Vinci nel Cuore, II, 2014), che trascriviamo per gentile concessione:  
 

Un’immagine, sbiadita dal tempo trascorso, mi ha riportato alla mente un disegno raffigurante un nibbio in volo sopra la culla di un lattante, che, per un certo periodo, ho visto attaccato, da ragazzo, alla parete dietro la scrivania di mio padre nella Biblioteca Leonardiana, che poi, improvvisamente, sparì. Chissà che fine avrà fatto! Era un disegno di Don Quirino Giani, nativo di Vinci e parroco della chiesa di Santa Lucia a Paterno dal 1907 al 1947, anno in cui morì, parrocchia nella quale si trova Anchiano, luogo dove secondo la tradizione sarebbe nato Leonardo. Don Quirino era un appassionato leonardista ed ebbe durante la vita frequenti contatti con studiosi italiani e stranieri  del suo tempo accumulando un patrimonio di notizie sugli studi leonardiani di quell’epoca.... Dunque, proprio quel disegno, mi ha fatto riflettere su una nota di Leonardo, alla quale l’appassionato leonardista si ispirò:
“ Questo scriver si distintamente del nibbio par che sia mio destino, perché nella mia prima ricordatione della mia infantia e’ mi parea che essendo io in culla, che un nibbio venissi a me e mi aprissi la bocca colla sua coda e molte volte mi percotessi con tal coda dentro alle labbra “. (Milano, B.A., Codice Atlantico, F. 186v. ) .......................... Essendo nato a Vinci ed avendoci trascorso tanti anni della vita, mi ricordo di aver visto, spesse volte da giovane, rapaci diurni volteggiare alti nel cielo con ampi cerchi concentrici e gettarsi poi sulla preda con una  velocissima picchiata. Questi avvistamenti, però, non li ho mai fatti in paese, ma in aperta campagna e ciò collima con quanto si scrive sulle abitudini di questi animali. Gli habitat del nibbio sono “ zone collinose e selvagge, vallate boscose, ma anche pianure e zone coltivate interrotte da boschetti ” ( vedi Enciclopedia degli uccelli d’Europa, Rizzoli, 1971). Tutto ciò si adatta ampliamente e specificamente con San Pantaleo e Campo Zeppi, dove la Caterina risiedeva e non col borgo murato di Vinci dove la famiglia di Leonardo possedeva l’abitazione e se qualcuno obiettasse che unito a detta abitazione c’era un orto di circa 3 staiora, cioè quasi 1500 metri quadrati, ciò non dimostrerebbe che il fatto possa essere accaduto lì, poiché, come specificato di sopra, detti animali rifuggono i centri abitati.
(Francesco Cianchi, "La mia Caterina non è di Cerreto", Vinci 2014) 


 
IL Nibbio bruno

domenica 9 novembre 2014

TEATRO DI VINCI, 15 NOVEMBRE '14. UN CLASSICO DI PIRANDELLO E DEL TEATRO ITALIANO NELLA INTERPRETAZIONE E RIVISITAZIONE DELLA COMPAGNIA NUOVO TEATRO 2000 DI PISA.


 TEATRO DI VINCI, 15 NOVEMBRE 2014 ore 21,15.

 La Compagnia NUOVO TEATRO 2000 di PISA presenta

“ L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ” di Luigi Pirandello

La Compagnia “Nuovo Teatro 2000” è nata a Pisa nel 1999. Alcuni dei soci fondatori avevano all'attivo già molti anni di esperienza teatrale, coordinati da Fabrizio Primucci, formatosi tra il  teatro dialettale (con la famosa “Brigata dei dottori”) e il teatro cosiddetto più impegnato (Compagnia “Il Centro” di Lucca). Nel 2000, l'anno dopo la fondazione,  la Compagnia debutta con  "Ricorda con rabbia" di Osborne, poi si cimenta con una serie di classici da Moliere (“Il medico per forza”), rimasto nel loro repertorio fino alla primavera 2010; “ Il Gabbiano" di Cechov, "Spettri" di Ibsen,  "Il Burbero di buon cuore” e molti altri come "Sogno di un mattino di primavera" di D'Annunzio e "Vite Private" ovvero (La dolce intimità) di Noel Coward. Spettacoli che venivano selezionati nell’ambito delle più importanti rassegne nazionali, come il Festival Macerata Teatro (dove la Compagnia otteneva il Premio per la migliore caratterizzazione maschile con “Il medico per forza”) e il Festival Nazionale d'Arte Drammatica di Pesaro. 
Si presenta per la prima volta al Concorso Regionale di Quarconia  con “L’uomo, la bestia e la virtù”  per coinvolgere il pubblico in un’originale rivisitazione dell’opera di Luigi Pirandello, curata da Cristina Poli e Fabrizio Primucci.
Questo testo teatrale veniva scritto nel 1919 e rappresentato la prima volta a Milano dalla compagnia di Antonio Gandusio. Il pubblico non l’accolse bene, forse non si aspettava da Pirandello una “commedia” dai toni così farseschi e scollacciati. Solo in seguito veniva rivalutato dalla critica e dal pubblico, al punto di essere  una delle opere pirandelliane  più rappresentate nel mondo e un “classico” del grande teatro italiano del Novecento.Il tema farsesco trattato dalla commedia è già contenuto nel titolo. 
L’“Uomo” è la prima maschera, quella del professor Paolino che nasconde sotto il suo ostentato perbenismo la tresca con la signora Perella, che indossa la maschera della “Virtù”, una castigata ed irreprensibile madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, la “Bestia”, un capitano di marina che convive con una donna a Napoli e, nelle rare occasioni in cui incontra la moglie rifiuta, con ogni pretesto, di avere rapporti con lei. La commedia in maschera potrebbe proseguire con piena soddisfazione di tutti se il destino e il caso non intervenissero a far cadere ogni ipocritica apparenza.
“ L’uomo, la bestia e la virtù” - come scrive l’autore - “ è una favola piena d’amarezza, una feroce satira contro l’umanità e i suoi astratti valori. La sua comicità esteriore non è che la maschera grottesca di questa amarezza”.

venerdì 7 novembre 2014

UMBERTO MARIANELLI, IL RICORDO DELL'ARCHIVIO DEI POETI E DI VINCI NEL CUORE!


IL MEDICO POETA, UMBERTO MARIANELLI 
Il ricordo dell'ARCHIVIO DEI POETI DI VINCI 
 
Il dott.  Umberto Marianelli nasce, vive e lavora a Empoli, mentre a Vinci  dirige per tanti anni la Casa di Cura Leonardo sulla collina prospiciente Sovigliana. Molti lo ricordano come chirurgo. A “Vinci nel Cuore!” anche come scrittore e pittore, entrando a pieno diritto nella sezione dei "medici umanisti" dell’Archivio dei Poeti di Vinci (1847-1942), assieme a David Fucini (padre di Renato), Filippo Ciompi (medico condotto di fine Ottocento, acceso socialista), Siro Taviani ( medico e professore universitario, figlio del medico condotto di Vinci tra l’Ottocento e il Novecento).
Nel 2013, nel cinquantesimo di fondazione della Casa di Cura Leonardo, nel corso della seconda edizione di Vinci nel Cuore! la “piazza” e gli attori del Teatro di Vinci dedicavano al dott. Umberto uno spazio “poetico” con la lettura di poesie tratte dai suoi libri, alcune delle quali pubblicate nel Catalogo dell’”Archivio dei Poeti di Vinci 1847-1942”: un’inedita  storia del territorio di Vinci, attraverso i versi e i pensieri di oltre quaranta poeti che lo hanno vissuto, con un’appendice fotografica di straordinarie immagini storiche tra Ottocento e Novecento.




La dedizione all’arte del dottor Marianelli, come scrive il curatore dell’Archivio dei Poeti di Vinci, “risale alla prima giovinezza, passione condivisa con un altro promettente scrittore vinciano, peraltro coetaneo, diventato giornalista, Saverio Ciattini, autore di prefazioni e contributi ad alcune sue pubblicazioni. Scrive diversi libri in prosa. Il “Noi vinti”, dedicato ai fatti della seconda guerra mondiale, è un vero e proprio documento storico della sua generazione citato da critici e storici illustri, da Indro Montanelli fino a Giampaolo Pansa. In poesia, si segnalano invece le sillogi “Barca ancorata” (1968), “Graffiti” (1980) “Sottosuolo” (1994) e il “Pianto di Eva” testo poetico per la pittura di Franco Aretini, pubblicato nel 1973 in occasione della mostra tenuta a Vinci dall’amico artista, a conferma dei suoi stretti legami professionali e artistici con la città di Leonardo, seppure con la natia Empoli sempre condivisi: “Borgo via carraia via degli orti/questo il mio giro del mondo/ fin da ragazzo/ vi porto a spasso l’universo” (da “Graffiti” la poesia Universo). Come pittore espone le opere a Firenze, presso le storiche Gallerie Pananti e Spinetti, nonché a Pontedilegno, Brescia e Roma.  “Un poeta che si è trovato col bisturi in mano, un uomo che a nessun prezzo si lascia travolgere dalla mediocrità”, così lo descrive l’amico Saverio di Vinci, con cui condivide una gioventù e una storia “di ragazzi che la guerra ha maturato avanti tempo” e che nella poesia riscoprono i segni della loro stagione ruggente….. La poesia di Marianelli è moderna nella forma e nello stile. La penna si confonde facilmente con il pennello. I suoi versi sono ora suggestioni ora i tratti incisivi di immagini che si compongono inevitabilmente nelle cromature e impressioni del pittore poeta, a tutto tondo. Sono quadri poetici di varia natura e rara intensità, dalle stagioni e paesaggi dei testi giovanili si vengono a privilegiare in quelli più recenti i ritratti e i sentimenti dell’uomo. Quest’ultima poesia si segnala per una maggiore sinteticità, quasi epigrammi o bozzetti nello stile del Fucini padre, a completare un secolo di storia in poesia tra medici poeti “ (Tratto dalla scheda introduttiva dell'" Archivio dei Poeti di Vinci - 1847-1942" , Vinci 2013)


Le figlie di Umberto Marianelli a Vinci nel Cuore!, Piazza dei Guidi, luglio 2013

Da “Barca ancorata” (1968)

BARCA

Barca
ancorata
scivoli sul fiume
che ti scorre sotto.
Uguale
è la mia corsa.
Navigo
da fermo
sulla vita che passa.
E varia
lo scenario
secondo il tempo.


Da “Il pianto di Eva”, Vinci, 1973
Testo poetico per la pittura di Franco Aretini

Gemelli tra le nuvole

Siamo riflessi
nello spazio
come lo siamo
in un fiume.
Vive lassù
oltre le nuvole
il gemello
di ciascuno.
Si muove nell’immenso
corre
fra mondi e stelle
piange
ride
ama
o ruba
uccide
finge.
Come puoi
far vivere
nell’azzurro
un ladro
un criminale
un burattino?


Da “ Graffiti” (1980)

TRAMPOLI

Ognuno ha il suo sottosuolo
una piccola stanza attrezzata
di pialle seghe martelli
e nel silenzio brillato di sogni
costruisce i trampoli con cui
camminerà tra la gente
-beffarda una civetta
al tocco di una campana intona
rado il suo canto –

IL CIELO
Il cielo ha chiuso
s’è ritirato a meditare
se piovere o nevicare.



La Casa di Cura Leonardo, anni Sessanta (Archivio Vinci nel Cuore!)